Nell’estate dei ritorni, tra cinema e nostalgia, Airbnb apre le porte al villaggio
dei Puffi. Per famiglie, bambini e cuori blu.
C’è qualcosa che, per molti di noi, non è mai davvero passato di moda: il suono inconfondibile della sigla dei Puffi, le casette a fungo, le corse tra gli alberi per sfuggire a Gargamella. Era il nostro pomeriggio dopo la scuola, il profumo dei biscotti, il cartone animato che univa fratelli e sorelle davanti alla TV. Oggi, quel mondo fatto di semplicità e fantasia ritorna – e non solo sul grande schermo. Il 27 agosto è arrivato nei cinema italiani il nuovo film dei Puffi. Ma prima ancora che le luci in sala si abbassassero, c’è chi ha deciso di trasformare quel sogno d’infanzia in un’esperienza reale: Airbnb, con un’idea che sembra uscita proprio da una fiaba. In un bosco poco fuori Bruxelles, tra i profili dolci delle colline belghe, è nata la Casa di Grande Puffo. Non è un set, né un parco a tema: è una vera abitazione, costruita per accogliere – per una notte – chi ha voglia di tornare bambino. A ospitare gli avventurieri c’è Nicolas Tytgat, nipote di Peyo, il fumettista che nel 1958 diede vita ai piccoli omini blu. Qui, ogni dettaglio è pensato per immergere gli ospiti nella magia del villaggio: si tirano frecce nel bosco, si crea il proprio cappello da Puffo, si ascoltano storie intorno al fuoco. Poi arriva il momento del banchetto, con puffbacche, dolciumi e patatine fritte. Tutto rigorosamente blu. Senza pensieri. E senza Gargamella. “Vogliamo offrire alle famiglie qualcosa di unico, che vada oltre il semplice alloggio”, spiega Clement Eulry, General Manager di Airbnb per Francia e Benelux. “Oggi più che mai, le persone scelgono dove andare in base alle esperienze che potranno vivere insieme.” In effetti, secondo i dati interni, oltre l’80% dei viaggiatori in famiglia si lascia guidare proprio da questo. E allora, perché non scegliere un posto dove i bambini possano vivere dentro una favola, e i genitori – almeno per qualche ora – possano tornare a sentirsi figli? Non è solo un’iniziativa originale, ma anche un modo per riscoprire un’eredità culturale profondamente europea. I Puffi, nati in Belgio e poi adottati in tutto il mondo, sono un simbolo di convivenza, amicizia, rispetto delle differenze. Raccontano un mondo in cui ognuno ha il suo ruolo, la sua stranezza, la sua voce. E vederli rivivere in un’esperienza concreta significa dare nuova vita a quei valori.
A cura di Christian Apadula