Proseguono gli scavi nella Regio IX di Pompei, e tra i ritrovamenti più significativi emersi nelle ultime settimane spicca la scoperta di un sacrarium all’interno di una grande domus situata nell’Insula 10. L’abitazione, tuttora in fase di scavo, fa parte di un vasto progetto di esplorazione dell’area, dove si stanno rivelando ambienti domestici, spazi di lavoro e decorazioni di eccezionale qualità.
Il sacrarium, una stanza di circa otto metri quadrati, era destinato al culto privato e alla conservazione di oggetti sacri. L’ambiente si distingue per le pareti dipinte in un intenso azzurro, decorate con figure femminili che rappresentano le quattro stagioni e con allegorie legate al mondo agricolo e pastorale, tra cui un aratro e il pedum, il bastone ricurvo utilizzato da pastori e cacciatori. Si tratta di una delle testimonianze più suggestive del rapporto tra religione domestica e rappresentazione simbolica nella Pompei del I secolo.
Nel corso dello scavo sono stati recuperati numerosi oggetti all’interno del sacrarium: quindici anfore da trasporto, due brocche, due lucerne in bronzo, oltre a residui edilizi come gusci di ostriche, che gli studiosi ritengono fossero usati per migliorare la composizione di gesso e malta.
La domus dell’Insula 10 si sta rivelando un complesso articolato e ricco di dettagli. In un altro ambiente della casa, probabilmente utilizzato come laboratorio o deposito, è stata trovata una serie di strumenti da falegname. Tra questi, una sega, assi di legno, ceste intrecciate, una corda e un letto in materiale organico, tutti recuperati tramite la tecnica del calco in gesso, che consente di ricostruire oggetti decomposti nel tempo.
Questa abitazione, già parzialmente esplorata in epoca borbonica, è oggi oggetto di nuovi interventi sistematici. I recenti scavi hanno messo in luce anche un raffinato salone affrescato con pareti nere e scene mitologiche ispirate alla guerra di Troia, nonché un quartiere termale annesso, ancora in corso di studio.
La scoperta conferma l’importanza della Regio IX come area strategica per la comprensione della vita urbana pompeiana, e offre un raro sguardo su come religione, lavoro e arte si intrecciassero all’interno delle abitazioni private dell’epoca. Gli archeologi proseguiranno nelle prossime settimane l’indagine stratigrafica, con l’obiettivo di ricostruire con sempre maggiore precisione il profilo sociale e culturale degli abitanti di questa imponente domus.
A cura di Isacco Di Maio