Phishing, smishing e furti d’identità: cresce in tutta Italia l’allarme per i raggiri digitali ai danni dei cittadini. L’Istituto avverte: “Non cliccate. Proteggete i vostri dati”. Un’email formale, un SMS apparentemente istituzionale, un tono cortese: “Gentile utente, clicca qui per aggiornare i tuoi dati e ricevere il rimborso INPS”. All’apparenza tutto sembra autentico. Il logo è quello giusto, la firma rassicura, e il linguaggio riecheggia quello usato nei portali ufficiali. Ma è proprio in quella verosimiglianza che si nasconde l’inganno. Negli ultimi mesi, il fenomeno delle truffe digitali che sfruttano il nome dell’INPS ha assunto proporzioni preoccupanti su scala nazionale. Si tratta di veri e propri attacchi mirati condotti con tecniche note come phishing (via email) e smishing (via SMS), progettati per ingannare l’utente e sottrargli informazioni personali e bancarie. L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha lanciato un allarme chiaro attraverso una comunicazione ufficiale rivolta a milioni di cittadini: non cliccate su link sospetti. Nessuna email o messaggio SMS inviato dall’INPS conterrà link per confermare dati sensibili, ricevere presunti rimborsi o evitare il blocco di prestazioni. I truffatori, sfruttando la fiducia nell’Istituto, costruiscono pagine web praticamente identiche a quelle ufficiali. Una volta convinti a inserire i propri dati, gli utenti rischiano di ritrovarsi vittime di:
• Richieste di prestiti a loro nome
• Attivazioni SPID non autorizzate
• Apertura di conti correnti fraudolenti
• Dirottamento di bonifici e prestazioni sociali
• Furti d’identità con uso illecito nei portali pubblici
Non è solo una questione informatica: è un problema di sicurezza, fiducia e dignità. Le testimonianze raccolte in diversi contesti italiani raccontano la stessa dinamica: un clic fatto in buona fede, magari per non perdere un diritto o ottenere un rimborso, e il senso di smarrimento che segue alla scoperta della truffa. Per aiutare i cittadini a difendersi, l’INPS ha pubblicato un vademecum anti-truffe disponibile su www.inps.it, l’unico sito ufficiale dell’ente. Al suo interno: esempi concreti di messaggi falsi, istruzioni per riconoscerli e consigli pratici su come agire in caso di dubbio. La regola base? Mai cliccare su link contenuti in comunicazioni non verificate. In un’Italia sempre più digitale, dove l’accesso ai servizi pubblici passa spesso attraverso credenziali elettroniche, la consapevolezza informatica è diventata una forma di cittadinanza attiva. Proteggere i propri dati non è solo una precauzione tecnica: è un gesto di responsabilità, verso se stessi e verso la collettività.
A cura di Christian Apadula