Negli anni del boom economico e le prime vacanze di massa, Castellammare visse un periodo di grande fermento. Tra cure, passeggiate e balli serali, un souvenir immancabile per turisti e curandi era la cartolina. Ma accanto ai panorami idilliaci ai tramonti o l’immancabile Cassa Armonica, spiccava un genere particolare: la cartolina umoristica sugli “effetti delle acque”. Un vero e proprio fenomeno culturale, (si trovavano anche nelle altre città termali) era un modo leggero e divertente per immortalare le vacanze e, diciamocelo, anche un po’ per prendere in giro i “villeggianti” e le presunte proprietà miracolose di certe acque. Queste piccole opere d’arte popolare, con colori vivaci e un po’ sbiaditi, ritraevano con ironia e un pizzico di malizia i benefici delle acque termali. Uomini panciuti che uscivano trasformati in Adoni, signore attempate ringiovanite di decenni, coppie litigiose che ritrovavano l’armonia dopo un “bagno miracoloso”: la fantasia dei disegnatori non aveva limiti. L’umorismo di queste cartoline era spesso elementare, basato su stereotipi e situazioni paradossali. Si giocava sull’ingenuità di chi credeva ciecamente nelle proprietà curative di ogni sorgente, sull’ostentazione di una ritrovata – e spesso effimera – giovinezza, e sulle piccole manie dei villeggianti. Non mancavano le caricature bonarie dei diversi tipi di frequentatori delle terme: l’avvocato inappuntabile che si scioglieva come neve al sole, l’immancabile prete, la signora snob che si credeva una diva, il giovanotto timido che acquistava improvvisamente audacia. Ogni “effetto dell’acqua” era una scusa per una risata, un modo per sdrammatizzare la serietà delle cure e godersi appieno la leggerezza della vacanza. Queste cartoline non erano solo un modo per spedire un saluto da un luogo di villeggiatura. Erano anche uno specchio dei cambiamenti sociali dell’epoca. La crescente importanza del tempo libero, il desiderio di benessere e di evasione dalla routine quotidiana trovavano in queste immagini una rappresentazione ironica e condivisibile. Inoltre, le cartoline umoristiche “gli effetti delle acque” contribuivano a creare un immaginario collettivo sulle località termali, alimentando un folclore fatto di aneddoti, battute e, perché no, anche qualche innocente presa in giro tra amici e parenti. Ricevere una di queste cartoline era un modo per sentirsi partecipi di un’atmosfera di spensieratezza e di vacanza. Oggi, queste cartoline ingiallite dal tempo sono diventate piccoli tesori di un’epoca passata. Testimoniano un modo di fare umorismo più ingenuo e popolare, legato a un’Italia che stava cambiando rapidamente ma che conservava ancora un forte senso della comunità e della convivialità. Rivedere queste cartoline come in un vecchio album di famiglia è come fare un tuffo nel passato, un sorriso che riaffiora da un’estate lontana, un ricordo leggero e spensierato degli “effetti” più veri e duraturi: quelli di una vacanza felice.
A cura di Giuseppe Plaitano